L’energia geotermica, forse la meno nota tra le forme di energia rinnovabile, è generata grazie allo sfruttamento del calore naturale della Terra. Essa può essere utilizzata sia come fonte di energia elettrica che come fonte di calore.
L’energia geotermica è pari, come utilizzo, a meno dell’1% della produzione mondiale di energia. Secondo uno studio condotto dal Massachusetts Institute of Technology l’energia geotermica racchiusa nel nostro pianeta è pari a circa 12.600.000 ZJ (zetajoule). Con le odierne tecnologie sarebbe possibile usare 2000 ZJ.
Partendo dal presupposto che il consumo mondiale di energia ammonta a un totale di 0,5 ZJ all’anno, con la sola energia geotermica si potrebbe, teoricamente, soddisfare il fabbisogno energetico planetario per i prossimi 4000 anni. 

Da cosa è determinata l’energia geotermica? 

La temperatura terrestre cresce con l’aumentare della profondità, questo fenomeno prende il nome di “gradiente geotermico”. Mediamente per ogni 100 m la temperatura aumenta di circa 3 gradi. Quindi ad una profondità di 1 km la temperatura del sottosuolo è aumentata di circa 30 gradi. 

Il calore è contenuto in una piccola porzione del pianeta, esso è generato dal decadimento degli elementi radioattivi presenti nelle rocce della crosta e mantello. 

Cosa sono e come funzionano, semplificando, gli impianti geotermici a sistema chiuso? 

Essi sono costituiti da pozzi in cui vengono inserite delle sonde. Nelle medesime un fluido refrigerante passa ciclicamente dalla fase liquida a quella vaporosa e viceversa, non vi è quindi contaminazione per esempio di falde acquifere.
Durante questi cambiamenti di stato si ha una variazione di temperatura e pressione: nell’evaporatore, il fluido refrigerante passa da liquido a vapore attingendo calore dall’ambiente.
La geotermia sfrutta il calore ceduto dal terreno grazie ad un sistema a circuito chiuso (nel caso di sonde geotermiche) nel quale circola acqua glicolata, che trasferisce energia alla pompa di calore che irradia il calore tramite pannelli radianti.
Si assiste ad un processo inverso in estate, quando il calore viene “catturato” e pompato verso il terreno, oppure verso i circuiti di riscaldamento dell’acqua sanitaria.
Scegliendo l’energia geotermica non si è più dipendenti dalle energie fossili, non sono richiesti particolari permessi per l’istallazione se non spazi tecnici necessari per l’implementazione della struttura. 

Energia geotermica 100% green che nasce in Italia, ma non viene considerata. 

Nei primi anni del 1900, la domanda di energia elettrica ha spinto l’uomo a considerare la geotermia come fonte di generazione. Fu il principe Piero Ginori Conti il primo a usufruire di un generatore geotermico il 4 luglio 1904, presso il campo di Larderello in Toscana.
Questo esperimento portò all’accensione di cinque lampadine.
Nel 1911, venne costruito il primo impianto geotermico commerciale del mondo, il cui successo provò la fattibilità dell’utilizzo dell’energia geotermica per un utilizzo industriale. Lo sviluppo a Larderello non si arrestò e nel 1942 i suoi impianti arrivarono ad una capacità di 128 MWe (megawatt elettrico). Solo nel 1958 in Nuova Zelanda venne costruito un secondo e più potente impianto.
In Italia, questa tecnologia non ha preso particolarmente piede come, invece, è stato per il nord Europa. Paesi come Scandinavia e Svezia vantano il 70% di energia geotermica nel loro panorama energetico. 

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