Il programma elettorale rappresenta gli obiettivi che uno o più partiti si prefiggono di raggiungere e sui quali chiedono il consenso del corpo elettorale.
In questi ultimi tempi il tema “programma elettorale” è decisamente caldo.
È quotidianità ascoltare nei telegiornali e programmi d’informazione arringhe e promesse da parte dei vari esponenti politici sulla bontà dei loro programmi.
Particolarmente dibattuti sono i temi inerenti all’economia circolare, gestione dei rifiuti, transizione energetica, nucleare, sostegno alle rinnovabili e crisi energetica.
In una posizione super partes, riportiamo le soluzioni delle diverse fazioni per presentare, un quadro chiaro in vista delle nuove elezioni in tema energia.

Programma Movimento 5 Stelle.

Il Movimento 5 stelle (M5s) guidato dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte propone una “società 2.000 Watt”* per “un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra”*.
La volontà è quella di inserire un tetto nazionale al prezzo dell’energia e distaccarsi dal mercato olandese TTF.
I pentastellati, in soldoni, propongono “stabilizzazione delle agevolazioni edilizie (superbonus) per permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette.”* A ciò hanno l’interesse di affiancare un “superbonus energia imprese”.
Inoltre, chiedono di semplificare le procedure per la creazione di impianti rinnovabili e una revisione del sistema di formazione del prezzo del gas, con uno sganciamento dal mercato olandese.

Programma Partito Democratico.

Il Pd, nel suo programma, presenta una riforma fiscale verde “che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del Pianeta e del clima, che renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale, attraverso la revisione e la stabilizzazione degli incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del piano ‘Transizione 4.0’ agli investimenti green delle imprese”*. Il Pd auspica “un piano nazionale per il risparmio energetico e interventi finalizzati ad aumentare drasticamente la quota di rinnovabili prodotte in Italia, anche attraverso lo sviluppo delle comunità energetiche, con l’obiettivo di installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030. Un obiettivo ambizioso ma realistico che porterà, secondo alcune stime, alla creazione di circa 500mila nuovi posti di lavoro”*.

Programma di Azione-Italia Viva.

Il programma di Azione e Italia Viva (Iv) prevede di ridurre del 50% il costo dell’elettricità senza oneri per lo Stato e la volontà di ridurre ulteriormente il prezzo di gas ed elettricità. “Completare la costruzione di “due rigassificatori galleggianti che consentano l’importazione di gas naturale liquefatto in sostituzione di quello russo”*. Puntare sull’aumento della produzione di gas a livello nazionale e un tetto al prezzo su quello importato. Implementare sia una strategia sulle energie rinnovabili, che lo sviluppo di un’industria nucleare in Italia, con la costruzione di reattori e centrali. “Generare tutta l’energia elettrica necessario al 2050 con sole tecnologie rinnovabili – ritengono i due partiti – richiederebbe impianti eolici e fotovoltaici, sistemi di accumulo di breve e lungo termine, reti elettriche e conseguente occupazione di suolo in misura almeno tripla rispetto a un mix ottimale con rinnovabili e nucleare.”*

Programma Lega.

La Lega afferma nel suo programma di voler puntale sulle rinnovabili ma precisa che è necessario “promuovere e sviluppare sistemi di accumulo di lunga durata, Ldse (Long Duration Energy Storage) per compensare la non programmabilità di fotovoltaico ed eolico, in grado di immagazzinare nella scala adeguata e a costi competitivi energia elettrica per lunghi periodi, per bilanciare domanda e offerta di energia e per garantire la stabilità del sistema”*. Oltre ad essere favorevoli ad un price cap la Lega, nel suo programma, annovera tra le soluzioni intensificate le produzioni di gas italiana e strizzando anche l’occhio al nucleare.

Programma Fratelli d'Italia.

Fratelli d’Italia punta sulla “costituzione di un’unità di crisi su energia e caro bolletta”* promuovendo, inoltre, un “contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’importo delle bollette energetiche”*.
Nel programma, inoltre, si parla di “creazione di nuovi gasdotti, a partire dal collegamento con la Spagna, e potenziamento di quelli esistenti. Diversificazione delle fonti energetiche attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche, come i rigassificatori, e sfruttamento delle risorse presenti sul nostro territorio a partire dai giacimenti di gas”*. Nonché investimenti nella “ricerca sul nucleare di ultima generazione”*.

Programma Forza Italia.

Nel suo programma elettorale Forza Italia punta ad un price cap e ad un efficientamento dell’utilizzo dei fondi europei per contrastare l’aumento dei costi legati all’energia.
Oltre a sostenere la “semplificazione per l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici privati”* e un “piano nazionale per dotare tutti gli edifici pubblici di impianti fotovoltaici e alleanza con mondo agricolo per installazione impianti fotovoltaici ed eolici”*. Il partito di Berlusconi è favorevole al “mininucleare pulito di quarta generazione e alla ricerca sul nucleare pulito a fusione”*. Nel programma, infine, si affronta il “raddoppio della produzione di gas nazionale per compensare la netta riduzione delle importazioni dalla Russia. Installazione su tutto il territorio nazionale di impianti fotovoltaici ed eolici, rafforzando lo strumento delle comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo collettivo anche per le grandi aziende. Investimento di risorse nell’energia del futuro: idrogeno blu e verde, biocombustibili e biocarburanti, agroenergie, biometano, biomassa”*. 

Union Energia convenienza e sostenibilità.

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(*) testi estratti dai programmi dei relativi partiti