Dai primordi della storia il progresso scientifico è stato fido compagno dell’uomo. Dalle prime speculazioni dei presocratici fino ai giorni nostri è stato osteggiato da alcuni, osannato ed incoraggiato da altri.
Il rapporto uomo/scienza corre su un filo sottile, il confine tra ciò che è progresso e ciò che potrebbe causare la distruzione è labile. Secondo Francis Bacon, filosofo e scienziato simbolo della rivoluzione scientifica, la scienza deve essere un evolversi dell’uomo sempre e solo a beneficio della comunità umana. Esso dovrà guardare al passato ed al futuro, diventando criticamente possessore degli avvenimenti accaduti per analizzare la storia della sua evoluzione.
Lo sviluppo rapido che la scienza sta avendo negli ultimi anni è memorandum di quanto il processo scientifico e tecnologico possano cambiare il mondo. Le grandi innovazioni, apparentemente istantanee, che la società sta implementando sono figlie di decenni di ricerca. “Come si dice nell’industria tecnologica, ci vogliono anni per creare un successo immediato.” (n.d.r start magazine).
Il progresso scientifico ha fortemente impattato sull’ambiente e sfortunatamente non sempre in modo positivo.
Siamo attanagliati dal problema del surriscaldamento globale quindi il primo pensiero è, “banalmente”, perché non raffreddarlo?
Prendendo spunto da fenomeni naturali, quali le eruzioni vulcaniche, si è scoperto che la polvere e la cenere rilasciata nell’atmosfera dai vulcani ha un effetto di raffreddamento.
L’eruzione del Monte Pinatubo nel 1991, ad esempio, ha raffreddato la Terra di ben 0,5°C per quattro anni.
La geoingegneria solare vorrebbe fare lo stesso ricreando questa situazione. Ma il progetto è controverso. Molti si chiedono come ciò possa influenzare le precipitazioni o i modelli metereologici e soprattutto che effetto avrebbe nella lotta alla Co2.
Nel 2022 sarà condotto un esperimento Scopex, che consisterà nel mandare un pallone nella stratosfera, con l’obiettivo di rilasciare 2 kg di materiale (probabilmente carbonato di calcio). Fatto ciò, si misurerà come si dissipa, reagisce e disperde l’energia solare. Gli scienziati puntano in primis a capire la tecnica del processo per poi adeguarla alle attuali necessità.
Gli alti tassi di Co2 presenti nell’atmosfera causano il riscaldamento globale e per risolvere tale problema un’azienda canadese sta progettando una tecnologia in grado di catturare 1 milione di tonnellate di Co2 l’anno. Un’azienda svizzera nel 2021 ha aperto un impianto in dac (cattura diretta dell’aria) in Islanda che infossa la Co2 catturata in forma minerale al ritmo di 4.000 tonnellate all’anno.
La dac potrebbe essere un’arma vincente contro il cambiamento climatico, ma si devono diminuire i costi di produzione per accrescere lo sviluppo della tecnologia ed il progresso scientifico.
La rivoluzione in chiave green sta interessando a 365° l’attuale quotidianità investendo i settori più disparati.
Per esempio, si sta sviluppando un nuovo modo di concepire l’agricoltura: la fattoria verticale. Essa coltiva le piante su una sorta di rastrelliere in ambienti chiusi e controllati. Possono essere situate vicino ai clienti diminuendo i costi di trasporto e di conseguenza le emissioni. L’uso dell’acqua è minimo ed essendo un ambiente chiuso non vi sono insetti, quindi, non sono necessari pesticidi.
La Gran Bretagna, nel 2022, darà i natali alla più grande fattoria verticale del mondo che coprirà 13.750 metri quadrati. Nello stesso anno verranno inaugurati altri progetti in Virginia (U.S.A.) ed in Svezia.
La sfida, adesso, è assicurarsi che anche l’economia sia all’altezza di questi nuovi progetti.
La ricerca di soluzioni ecosostenibili non si ferma. Le nuove tecnologie dopo essere state testate nel piccolo si stanno proiettando verso realtà più imponenti.
È necessario trovare soluzioni che permettano all’uomo di assecondare i propri bisogni, favorendo il progresso scientifico, senza negare quelli della natura.
L’elettrificazione del trasporto su gomma ha fatto passi da gigante ora l’obiettivo è minimizzare l’impatto dei grandi come aerei e navi container.
Sino ad oggi in campo aeronautico le batterie implementate hanno alimentato piccoli aerei per brevi voli. Si sta vagliando come alternativa, per gli aerei passeggeri, l’elettricità ad idrogeno.
Un’azienda californiana prevede di completare le prove di un aereo di 20 posti e punta ad avere un proprio sistema di propulsione a idrogeno pronto per la certificazione entro la fine dell’anno. Sempre di origine californiana un ancor più ambizioso progetto: far decollare un aereo ad idrogeno da 40 posti entro la fine del 2022.
La rivoluzione green non poteva tralasciare il traffico su mare. Le sole navi cargo producono il 3% di emissioni di gas serra ed i fumi generati dalla combustione del carburante amplificano il fenomeno delle piogge acide.
In passato le rotte marittime erano ben che affollate, ma non vi era inquinamento, le grandi barche andavano a vela.
Una società francese ha deciso di accessoriare una nave da carico con una vela gonfiabile che, secondo le stime, dovrebbe ridurre il consumo di carburante del 20%. La concorrenza giapponese, invece, pensa di implementare una vela telescopica su una nave già nell’agosto 2022.
Anche l’Italia si è inserita in questa cordata del ritorno alla vela. Il nostro paese ha intenzione di equipaggiare otto navi con “vele ad ala” rigide, girevoli e pieghevoli.
Si stima che entro la fine del 2022 queste navi, a ridotto impatto ambientale, ammonteranno ad una quarantina. Il numero può sembrare esiguo ma è comunque la scintilla di un cambiamento.
Noi di Union Energia abbiamo deciso di fare parte in modo concreto del cambiamento in corso. Avendo a cuore la salvaguardia del Pianeta, abbiamo deciso di fornire energia green certificata all’origine partecipando attivamente nella lotta contro la Co2. Con noi hai la possibilità di essere, nello stesso tempo, ecosostenibile e ridurre le tue utenze luce e gas.
Grazie al nostro progetto #azzeriamola fondato sulla Sharing Economy avrai la possibilità di ridurre, se non azzerare, le bollette di luce e gas. Clicca qui per visitare la nostra pagina Facebook e qui per conoscere la nostra community.
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