Algeria ed Italia hanno stipulato un accordo di 15 punti che trasforma il Paese nordafricano nel principale fornitore di gas naturale della penisola.
E’ stata concordata un’esportazione aggiuntiva di 4 miliardi di metri cubi di gas naturale entro quest’inverno tramite il gasdotto Transmed.

L’Algeria primo fornitore di gas dell’Italia.

Lo stato dell’Algeria in realtà è sempre stato un importante fornitore di gas naturale per l’Italia: prima del conflitto ucraino era al secondo posto con 22,5 miliardi di m3 all’anno (dati: MITE), secondo solamente alla Russia, con 28,9 miliardi. Mosca ha progressivamente tagliato le forniture sia verso l’Italia che l’Europa e ciò ha spinto il Governo Italiano a siglare un accordo con il paese Nordafricano. Esso prevedeva l’invio di 9 miliardi di m3 entro il 2024 e, di questi, 3 miliardi già entro quest’inverno. Ai medesimi sono da aggiungere i 4 miliardi pattuiti extra con la compagnia algerina Sonatrach. Il primato dell’Algeria è inconfutabile.

Con l’Algeria non solo accordi per il gas naturale.

Nell’accordo con l’Algeria, oltre al gas naturale, sono previsti altri 14 punti che riguardano, ad esempio, il settore farmaceutico, la lotta alla corruzione, la costruzione di infrastrutture, la ricerca scientifica e il settore estrattivo. La cooperazione Italia/Algeria riguarderà anche il settore dei lavori pubblici: autostrade, ponti e altre grandi opere, comprese le infrastrutture portuali e marittime. Coinvolgendo anche il settore produttivo su tre fronti:

-ecosistemi di startup, con iniziative congiunte.
-Investimenti attraverso scambi di informazioni, il supporto reciproco agli operatori economici intenzionati ad investire nei due Paesi e iniziative di formazione.
-Il terzo volto ad incoraggiare le microimprese italiane a investire in Algeria, offrendo assistenza tecnica soprattutto nel settore delle catene agroalimentari, del tessile e dell’olio.

Forte anche l’attenzione sulla cooperazione scientifica attraverso investimenti congiunti tra il settore pubblico e quello privato, in numerosi settori industriali, tra cui l’industria metallurgica, chimica, plastica, agroalimentare, tessile e cantieristica. Alla base della collaborazione vi sarà lo scambio di informazioni, assistenza tecnica e percorsi di formazione. Infine, non per importanza, vi è una dichiarazione d’intenti per la cooperazione bilaterale nel campo della formazione diplomatica e un memorandum nel campo dello sviluppo sociale, delle pari opportunità, della solidarietà e della famiglia.

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